Si può dire con assoluta certezza che ci troviamo di fronte ad una storia forte, commovente e ben riuscita nei suoi intenti.
Francesco Casarelli, notizieitalianews.com
Profondo, lento e implacabile come una pagina dostoyevskiana il film lascia che la macchina da presa scenda nell’Ade classica per riportare in superficie gli spiriti martoriati.
Maurizio Bonanni, opinione.it
L’indagine su un mondo ristretto adombra dinamiche più ampie e sconvolgenti… la violenza si cela dietro il fragile paravento delle convenzioni.
Riccardo Cenci, eurocomunicazione.com
É bravo il regista a seminare indizi nascosti in una storia che sembra tranquilla ma non lo è. Tutti, dalla bella sposa al suo futuro marito sono tormentati da qualcosa in una giornata che lascerà il segno nella vita del villaggio.
Ivana Faranda, ecodelcinema.com
L’indifferenza è sempre dietro l’angolo, ma film come 1945 sono secchiate d’acqua gelida per chi crede che basti coltivare il proprio orticello per potersi dire brave persone.
Francesca Torre, cinematographe.it
Splendido e coinvolgente… è decisamente una interpretazione nuova sul tema Olocausto. È il momento del ritorno dei pochissimi sopravvissuti.
senzabarcode.it
Girato in un bellissimo bianco e nero ad alto contrasto, il lungometraggio di Török è tanto una parabola sulla fragilità di una società costruita sulle rovine morali dell’evento storico più devastante del XX secolo, quanto un lucido sguardo critico che il cineasta rivolge al suo Paese e, per estensione, all’Europa.
Silvia Fabbri, movietrainer.com